La fotografia e il suo rapporto ambiguo con la realtà: racconto oggettivo o reinterpretazione?
Premessa
Lo scopo di questo post è scrivere una riflessione personale e approfondire il rapporto tra fotografia e realtà partendo dal film “il fotografo di Mauthausen” .
Sinossi del film
Il
film racconta la vera storia di Francisco Boix, fotoreporter spagnolo
che
per
le sue capacità di fotografo viene impiegato dai nazisti al servizio
identificazione, potendo così beneficiare di un trattamento
leggermente diverso
rispetto ai suoi compagni.
Durante
la sua reclusione scattò migliaia di foto che in seguito divennero
prove fondamentali per il processo di Norimberga. Boix mette in atto
il sagace piano di trafugare i negativi di queste fotografie, in modo
da aiutare il mondo intero a conoscere gli avvenimenti all’interno
di Mauthausen e degli altri campi di concentramento.
I prigionieri di Mauthausen
In questo atroce posto non vennero solo condannati ebrei, disabili, prigionieri di guerra ecc.. ma più di ottomila spagnoli furono accusati di far parte del movimento comunista spagnolo. Imprigionato per aver combattuto il regime nazista o prelevato dai campi profughi dopo essere fuggito dalla Spagna dell'era franchista.
La macchina fotografica
Ricken utilizzava una Leica M6 JUBILEE 40 anno 1994
Il triangolo azzurro
Rasati
a zero, scorticati con rasoi fin nelle parti intime, disinfettati con
prodotti urticanti e lavati nel peggiore dei modi, ai prigionieri
arrivati venivano poi dati i logori panni del campo, ricevevano un
numero che veniva tatuato sul braccio sinistro.
Per tutte le
operazioni nel campo era necessario usare il numero, sia per ricevere
la brodaglia del vitto che nelle estenuanti conte degli appelli;
qualunque errore sarebbe stato punito impietosamente.
A tutte le
atrocità che venivano commesse loro, si aggiungeva un simbolo
identificativo:
Il film sottolinea soprattutto i triangoli di colore blu che identificavano gli emigrati.
Si trattava di fuoriusciti dalla Germania in quanto oppositori antinazisti, rientrati perché richiamati con la frode, o per la minaccia di ritorsioni nei confronti dei loro familiari.
Conclusioni
Il film visto in classe mi ha colpito molto, questi tipi di film mi fanno riflettere molto e mi fanno capire fin dove l’uomo può spingersi per ottenere quello che vuole; rispetto ai soliti film che si guardano in queste giornate legate al ricordo dei campi di lavoro, mi ha colpito il modo in cui il film racconta la storia dei detenuti, le loro passioni, le cose che amavano..
Mi sono piaciute anche le riflessioni che abbiamo potuto condividere con la classe perche mi sono ritrovata in molti punti di vista
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