introduzione
In questo post parlerò di "Indovina chi viene a cena?", un film del 1967 di Stanley Kramer
Il film
La protagonista del film è una ragazza bianca di nome Joey, che, durante il suo soggiorno alle Hawaii, conosce un ragazzo di colore di cui si innamora, John Prentice. Decide di presentare il ragazzo ai suoi genitori e dice loro che si sposeranno presto, la madre sostiene pienamente la decisione della figlia, mentre il padre rifiuta loro di sposarsi, avendo un forte pregiudizio razziale.
procedono col presentarsi con la famiglia di Jhon. Inizialmente la notizia scosse i genitori, soprattutto i due padri, che si rifiutarono di accettare una situazione simile, successivamente però, col passare del tempo, i due padri hanno cominciato a rendersi conto che non potevano resistere all'amore e alla felicità dei loro figli, così il loro amore ha vinto su tutti i pregiudizi.
Riflessioni
Se ciò dovesse accadere ora, la maggior parte dei genitori reagirebbe sicuramente con più calma rispetto al film, poiché l'argomento non è più un tabù.
Nonostante la differenza nel colore della pelle, sempre più persone sono impegnate in amicizie e relazioni amorose di questo tipo.
Ovviamente il discorso non può essere esteso a tutti i genitori, in quanto molti sono ancora di mentalità chiusa rispetto ad altri.
I discorsi sulla diversità e la non accettazione possono estendersi anche all'omofobia e all'intolleranza religiosa, che purtroppo sono ancora combattute con manifestazioni per rivendicare i propri diritti.
Mi è piaciuta particolarmente la reazione delle madri dei due protagonisti perché hanno sempre cercato di consolare i propri figli pensando solo ed esclusivamente alla loro felicità, senza mettere davanti distinzioni di colore, religione…
frase che mi ha colpito di più di questo flm: “Ti voglio bene, te ne ho voluto e sempre te ne vorrò. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero uomo".
Conclusione
Il film mi è piaciuto molto, credo che trattare questi argomenti a scuola sia una cosa giustissima da fare perché purtroppo, sopprattutto in ambienti come la scuola, il pregiudizio è particolarmente presente.
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